Miniera di Mezzano

Ingresso a offerta libera

Visita guidata

Apertura: mesi estivi

Per info e prenotazioni rivolgersi al Municipio di San Bartolomeo Val Cavargna 034466123

STORIA: La miniera di Mezzano (a 1440 m) fa parte della Via del Ferro, una rete di impianti siderurgici e siti minerari in Val Cavargna, Valle Albano e Morobbia (Canton Ticino).
Le miniere della Val Cavargna furono sfruttate fin dall' VIII secolo, con un periodo di massimo sfruttamento durante il periodo sforzesco del ducato di Milano (dalla fine del '300).
Dalla seconda metà del '700 la siderurgia diventò più industriale: nel 1783 il conte Polastri fece costruire il primo altoforno a San Nazzaro, e pochi anni dopo il secondo. Le concessioni furono poi cedute dallo stesso conte ai fratelli Campioni che divennero i più grandi imprenditori nel settore di tutta la Lombardia, allora sotto il dominio austriaco. Ai Campioni succedettero poi varie imprese, tra cui la Falck e, infine, gli Scalini che, nel 1864, decisero di abbandonare completamente l'estrazione in Val Cavargna per rivolgere i loro interessi verso zone più vantaggiose per trasporti e produzione (Dongo e lago di Como). L'ultima estrazione risale al 1942, durante la guerra.

ACCESSO: La guida vi spiegherà il punto di ritrovo (di solito al Municipio di San Bartolomeo per poi proseguire in auto). Lasciata l'auto si prosegue su un sentiero di montagna semi-pianeggiante per circa 30 minuti.

LA VISITA: Si accede dall'ingresso principale (ricostruito con le stesse tecniche del passato nel 2006 dopo una frana) nella galleria lunga circa 120 m, alla fine della quale c'è un pozzo. Si possono osservare vene di Aragonite bianca (carbonato di calcio) e Siderite rossa (carbonato di ferro, da questo minerale si estrae il metallo) oltre che i solfuri di ferro: pirite (bisolfuro di ferro usato per la produzione di acido solforico) e calcopirite (minerale di rame, ferro e zolfo).
Dalla galleria principale si diramano numerose gallerie secondarie di cui una sola è visitabile e si sviluppa per una quarantina di metri.
Visibili anche i camini che scaricavano il materiale estratto dai piani superiori.
All'interno scorre anche un piccolo ruscello sotterraneo.
All'esterno della miniera avveniva la cernita del materiale che veniva poi portato alla reglana, una fornace all'aperto (oggi purtroppo abbandonata alla natura ma ancora visibile con il muro di sasso a pianta circolare) che serviva ad arrostire i minerali separando i solfuri dal minerale grezzo.
CONSIGLI: Sono consigliati scarponi e felpa (all'interno della miniera la temperatura scende) e k-way (scende qualche goccia).
La visita è guidata da Adamo (Damìn), alpino e membro del Club Cercatori Minerali e Fossili del Canton Ticino. Lo vogliamo ringraziare di cuore per aver reso la visita piacevole e interessante e per la grande ospitalità.






















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