Castello di Vezio

ACCESSO: Da Varenna seguire le indicazioni per Castello di Vezio. Si arriva a una cava dove è possibile lasciare l’auto e proseguire a piedi in salita seguendo il sentiero del viandante. In cinque minuti si raggiunge il borgo di Vezio con la chiesa di San Martino e si accede al castello.

Il Castello di Vezio si trova su un promontorio a sbalzo in alto Lario. È un avamposto militare dell’epoca medievale, costruito a difesa e controllo del lago da Teodolinda, regina dei Longobardi. Il castello domina tutto il centro del lago ed è quindi in una posizione strategica; era un tempo associato al borgo di Varenna e collegato a esso da lunghe mura che arrivavano fino alle sponde del lago. Le mura avevano il compito di proteggere il borgo dalle devastazioni e dai saccheggi, molto frequenti in quell’epoca.

Uno dei primi documenti che parla del castello risale al ‘300, in un atto di proprietà. I possedimenti di Vezio ebbero numerosi proprietari, oggi appartiene alla famiglia Greppi di Robilant anche se la gestione è affidata all’Associazione Turistica Castello di Vezio, un ente onlus che si occupa del mantenimento della struttura e dell’apertura al pubblico.

Il castello fu restaurato parzialmente a metà del ‘900 e oggi, oltre le mura e una piccola torretta angolare, rimane la torre di avvistamento a base quadrata, visitabile fino alla sommità. All’interno si trovano manufatti della tradizione contadina e il calco del Lariosauro. Dalla cima si ammira un bellissimo panorama sul Lago di Como.

In alcuni giorni è possibile anche assistere a esibizioni di falconeria con vari rapaci (tutti nati e cresciuti in cattività) nell’uliveto del castello.

Nel giardino si possono visitare anche i sotterranei, adibiti durante la Grande Guerra ad appostamento difensivo (appartenevano alla Linea Cadorna) all’interno dei quali si trovavano degli obici da 75mm.

IL LARIOSAURO, IL ‘MOSTRO’ DEL LAGO DI COMO

Il Lariosauro è un rettile acquatico estinto vissuto circa 240 milioni di anni fa. Il primo esemplare fu trovato proprio a Perledo nel 1830. Era lungo 60-130cm con piccole zampe e cranio appiattito con lunghi denti. Era un predatore che si muoveva nuotando grazie alle pinne anteriori e aiutandosi con la coda lunga; si cibava di piccoli pesci e cefalopodi ma anche di piccoli rettili.


Consigliamo di visitare il sito per gli orari di apertura

All’interno delle mura è presente un piccolo ristoro.


Vicino Vezio consigliamo una visita anche all’Orrido di Bellano.















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