Cima Pianchette

ACCESSO: Da Porlezza, direzione Val Cavargna. Seguire le indicazioni per San Bartolomeo Val Cavargna. Alla fine del paese prendere a destra una strada asfaltata in salita, circa al civico 691. Salire la strada che incrocia la Via S.Antonio. Si passa sul lato sinistro salendo un piccolo santuario, dedicato a Sant' Antonio. Proseguire sempre su strada asfaltata fino a località Tecchio a 1350 m. Parcheggiare a bordo strada. D'inverno la stradina è pulita solo fino a un certo punto e si può proseguire ben poco con la macchina. 

TEMPO DI PERCORRENZA: 3 ore a salire 

DISLIVELLO: 808 metri 

DIFFICOLTÀ: E 

NOTE: Faticoso percorso (senza punti esposti) ma molto appagante. Percorso ideale anche con le ciaspole. Prestare attenzione d'inverno dal Rifugio Croce di Campo in poi, la cresta diventa leggermente esposta. Sentiero ben segnato. Lasciata l'auto iniziamo subito a salire senza tregua, come ogni trekking della Val Cavargna che si rispetti. Alla nostra destra delle graziose casette in legno che dovevano essere adibite a campeggio in quota. Proseguiamo dopo Tecchio sulla mulattiera continuando a salire ripidamente tra le ginestre in fiore ed erbe alpine profumatissime. Dopo un'ora e mezza arriviamo al Rifugio Croce di Campo (1741 m) e tiriamo un attimo il fiato iniziando a goderci il panorama sulle Grigne e da qui vediamo anche il nostro Sasso Gordona e la Capanna Bruno. Sopra la nostra testa incombe Cima Pianchette, una lunga cresta di erba e roccia ad almeno un'oretta e mezzo di estenuante salita. Per fortuna il sentiero diventa più tecnico con roccette e sfasciumi e bisogna rimanere concentrati. Sulla via la cima non si vede ancora e questo ci scoraggia ma comunque andiamo avanti e alla fine ci siamo. Raggiungiamo l'omino. Un panorama inaspettato. Oltre all'imponente Monte Rosa, sempre al nostro fianco, il monte Tabor, il Bregagno poi la cima del lago di Como con il Pian di Spagna, il Legnone, verso sud si vede anche il ramo di Lecco, con le Grigne, il Resegone, poi il S.Primo, i Corni di Canzo, il Garzirola, nostra meta abituale. La cima è stretta e a pochi passi da noi c'è un ripido strapiombo (attenzione d'inverno, si possono formare cornici fragili) tutto roccioso che fa venire i brividi. Scendiamo per lo stesso percorso. 



 PS: foto prese da diverse nostre escursioni














































































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